Post più popolari

sabato 14 maggio 2011

 
Vittoria della Cristianità contro quei barbari dei malavitosi. Il Papa prenda esempio dal Cardinale Sepe. Parole, ma anche fatti. Nuove regole per i Sacerdoti: per i boss né Sacramenti e né Funerali
Dopo anni di parole, parole e parole, fra cui le tante pronunciate da Giovanni Paolo II in Sicilia al tempo della sua nota visita in loco, finalmente un Cardinale si è svegliato ed ha pensato: basta parlare, bisogna colpire ed agire. I boss mafiosi, camorristi ed appartenuti ad altre organizzazioni similari, a causa della loro scorretta, scellerata ed anti Cristiana condotta di vita, non meritano né Sacramenti e né Funerali. Nel nuovo volumetto di orientamento della Curia, il Cardinale di Napoli Sepe nega ai camorristi la possibilità di fare da padrini alle Cresime e testimoni alle Nozze. Sepe, di fatto, scomunica i boss e, sempre nel nuovo volume di orientamento alla curia, nega addirittura loro la possibilità di ricevere il Funerale. Quanto detto, è solo una parte del decalogo completo anti camorra che il Cardinale Sepe invia ai Sacerdoti della sua Curia, località non proprio tranquilla sotto il punto di vista della criminalità organizzata.  Sepe dichiara, inoltre, ...
... "Qualche colpo alla camorra lo diamo anche noi. I camorristi devono sapere che non potranno più fare da padrini e, dopo la loro morte, non andranno in chiesa, ma direttamente al cimitero".
Non so voi, ma a me purtroppo è capitato in tanti anni di lavoro come ex promoter, consulente artistico e manager d'azienda, di conoscere anche della gente apparentemente integerrima ma che, nella realtà, erano tutt'altro che pecore.
Sto parlando di un episodio (del '97) in particolare in cui, inviato da un noto locale di Milano, a stringere accordi con una organizzazione di eventi campana, mi sono ritrovato in una villa del settecento, con Santi, Madonne e Gesù Cristi ovunque. Non mancavano le foto con il Papa e le targhe di leadership in tantissime manifestazioni Cattoliche di pietà popolare, quali processioni, ecc... Ah, dimenticavo, c'era anche l'immancabile statua di Padre Pio.
In un primo momento ho pensato di essere a contatto con persone perbene ma poi, quando si è cominciato a parlare di security per i grandi eventi in programma, di contributi da destinare a certe famiglie pseudo povere e di "uomini d'onore" da trattare con i guanti bianchi, ho fiutato il paradosso. Con educazione e un po' di paura ho fatto finta di accettare tutte le loro proposte e, grazie a Dio, mi sono riuscito a dileguare ed a risolvere certe faccende con diplomazia, evitando qualsivoglia forma di collusione.
Ben lontano dai tempi delle scaramucce e ragazzate di quartiere, mi sono reso conto che ci sono persone che cercano di strumentalizzare la Fede e che, pur essendo apparentemente molto devoti, questi "uomini d'onore" altro non sono che dei demoni.
Troppo comodo andare in Sicilia e dire alla popolazione: "no alla Mafia, la Mafia va combattuta", con applausi e giubilo da parte di tutta la platea, senza sapere che tra quella moltitudine di persone c'erano anche tanti mafiosi e picciotti in cerca di autografi del Papa.
Il Cardinale Sepe, invece, li ha colpiti direttamente e nella loro maggiore fonte di esibizionismo, ovvero fare i padrini, farsi baciare le mani davanti le Chiese, avere amicizie nelle alte sfere religiose, comandare durante le processioni Sacre, fare i portatori del Santo ed organizzare funerali alla Hollywood.
Complimenti Cardinale, mi auguro solo che i suoi Sacerdoti abbiano il coraggio di rispettare gli ordini ricevuti. Pregheremo per loro.
Carlo Di Pietro

Nessun commento:

Posta un commento