Bambini dai 13 anni in giù sono stati rapiti e sottoposti a violenze terribili. Acqua bollente, ustioni, elettroshock. La denuncia dettagliata di Human rights watch.
Human Rights Watch ha esortato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a chiedere che al governo siriano la fine di tutte le violazioni dei diritti umani e di iniziare a cooperare con la commissione d'inchiesta inviata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e la missione della Lega Araba. Viene poi chiesto al governo guidato da Bashar al Assad di ritirare le forze di sicurezza dagli ospedali e dalle scuole. "Ai bambini non è stato risparmiato l'orrore della repressione in Siria", ha detto Lois Whitman, direttore dell'ufficio dei diritti dei bambini di Human Rights Watch. "Le forze di sicurezza siriane - ha detto Whitman - hanno ucciso, arrestato, torturato i bambini nelle loro case, nelle scuole o per le strade". Human Rights Watch ha pure documentato la violenza messa in atto dal governo contro manifestanti pacifici, quindi le uccisioni sistematiche, i pestaggi, le torture con elettroshock l'arresto di persone che cercavano cure mediche.
Human Rights Watch ha potuto parlare con oltre 100 persone detenute dalle forze di sicurezza siriane nelle città di tutta la Siria da quando sono iniziate le proteste nel marzo del 2011; tra queste diversi bambini e un certo numero di adulti che hanno incontrato altri bambini durante la detenzione. Gli intervistati hanno descritto l'uso dilagante della tortura nei centri di detenzione anche contro i detenuti più giovani, le testimonianze, in questo senso,vanno oltre i 12 casi specificamente documentati da Human Rights Watch.
Tra le voci raccolte quella della madre di Fouad, 13 anni, residente a Lattakia. Foaud lo scorso dicembre è stato arrestato e trattenuto per nove giorni. Secondo i suoi genitori, è stato accusato di aver dato fuoco a un'immagine del presidente Assad, di aver danneggiato delle vetture delle forze di sicurezza e di aver incoraggiato altri bambini alla rivolta. I membri dei servizi di sicurezza hanno provocato ustioni al ragazzo con le sigarette sul collo e sulle mani, poi l'hanno cosparso di acqua bollente. Un altro ragazzo, "Hossam", sempre di 13 anni, ha detto a HRW di essere stato arrestato con un amico della stessa età e di essere stato sottoposto a torture per tre giorni in un centro di sicurezza militare a 45 minuti da Tal Kalakh. Altri racconti parlano di bruciature, di isolamento, della pratica di appendere per le manette i bambini che restavano sospesi nel vuoto.
Mentre si contano a migliaia i morti e le vittime di una repressione sempre più brutale, il consiglio di Sicurezza dell'Onu cerca un difficile accordo per una risoluzione sulla crisi siriana che possa ricevere l'appoggio della Russia, il più strenuo difensore del regime. Un testo sarà forse presentato lunedì prossimo. L'isolamento internazionale di Asad cresce, e tuttavia le strade continuano a riempirsi di cadaveri, ogni giorno che passa la situazione interna al Paese precipita. Certo è che la caduta del regime provocherà un terremoto senza precedenti negli assetti della regione.
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