Questa presentazione si concentrerà ora sulla creazione di denaro creditizio, cioè quello che ci viene prestato dalle banche commerciali, conosciuto anche come signoraggio secondario.
Tradotto in Italiano intellegibile significa che la banca (commerciale) puo' prestare 50 volte quello che veramente dispone in cassa. Per legge!!! ( provatelo a fare voi e vediamo che succede?). Quanto maggiori sono le riserve, tanto più cospicui saranno il numero e l’ammontare dei prestiti che la banca puo' concedere.
La banca di credito, quindi, presta denaro che non esiste, ne presta fino a 50 volte di più di quanto esiste realmente nelle sue casse.
Quando una banca commerciale accorda un prestito, essa genera il denaro dal nulla
grazie alla pratica bancaria della riserva frazionaria. Il denaro non proviene dalle risorse della banca, ne dai depositi che le vengono affidati dalla clientela: viene dall'inchiostro della penna del banchiere (o da una scrittura effettuata in un computer).Il denaro che è stato emesso in maniera impropria è tecnicamente una contraffazione. Il denaro credito creato dalle banche costituisce una contraffazione, perchè creato dal nulla e quindi ‘scoperto’. La commistione tra denaro legittimo e denaro contraffatto non può essere evitata perchè a livello facciale sono indistinguibili (sono rappresentati infatti da identiche note di banco).
Inflazione, Deflazione
Passiamo ora all’analisi di fenomeni monetari che a prima vista possono sembrare distanti e incomprensibili ma che decidono inesorabilmente l’economia d’interi continenti, tramite la manipolazione ed il controllo della quantità di denaro in circolazione. E' importante capire che il cartello bancario non solo ha manomesso la qualità della moneta (da moneta credito a moneta debito) ma ne controlla direttamente la quantità.
Vediamo come.
Tramite il sistema vigente le banche possono abbassare o alzare il costo del denaro tramite i ‘tassi di riferimento’. Questo permette alle banche di creare scientificamente inflazione o deflazione, e determinare quindi recessioni o boom economici.
Quanto più i tassi saranno bassi quanto più denaro ci sarà in circolo. Quando la massa monetaria presente nel mercato è molte volte superiore a quella dei beni e servizi presenti nel mercato stesso, si ha INFLAZIONE (deprezzamento del denaro e quindi aumento generale dei prezzi).
Quindi se da una parte l’inflazione è una tassa nascosta che si ripercuote sulla collettività (con la perdita di potere d’acquisto), dall’altra è una manna per i banchieri che come abbiamo visto nel paragrafo precedente mietono profitti da capogiro tramite la creazione del denaro creditizio (quello che creano dal nulla tramite la riserva frazionaria).
Quando l’inflazione diventa insostenibile ed il potere d’acquisto dei cittadini ridotto all’osso, i banchieri alzano i tassi di interesse, cioè aumentano il costo del denaro. Dopo un periodo di relativa stabilità e ripresa economica, la tendenza al rialzo si fa sempre più pesante sino a provocare DEFLAZIONE. La massa monetaria viene cioè contratta.
La deflazione comporta a catena due reazioni di mercato:
- Una è che essendo il denaro tenuto artificialmente scarso, la gente avrà sempre più difficoltà a ripagare i debiti.
- La seconda è che il sistema economico attraverserà un periodo di recessione. Questo perchè ci sono più beni e servizi di quelli che possono essere comprati. Se il denaro non c’è lo scambio fra le parti non può avvenire (se non sotto forma di baratto).
Questa situazione di generale insolvenza e d’anemia economica permette alle banche di fare una vera e propria mattanza di tutto quel valore reale (case, aziende, terreni, ecc) che era stato messo come ipoteca o garanzia, a fronte del debito contratto con la banca, dai comuni cittadini o stati. Allo stesso modo se la deflazione comporta una generale insolvenza da parte della collettività ed una scarsa attività economica, dall’altra rappresenta una grande opportunità di speculazione ed espropriazione di valore reale da parte della banca.
A questo punto bisogna porsi due domande molto chiare:
1) Se è lo Stato e quindi la collettività a conferire valore al denaro, perchè questo stesso denaro ci viene prestato?
2) Perchè la collettività ad un certo punto della storia ha abdicato il proprio sovrano diritto di emettere moneta a degli istituti di credito privati?
La risposta è molto semplice. Se il denaro non venisse prestato ed emesso in questo modo, il sistema privato delle banche centrali non potrebbe lucrare sugli astronomici profitti di signoraggio.
Interesse ed usura
Cerchiamo di capire ora come il credito gravato da interesse al momento della sua emissione abbia delle ripercussioni devastanti sulla intera economia del sistema in cui si trova ad operare.
Esiste una differenza fra interesse ed usura che sfortunatamente negli anni è stata maliziosamente oscurata dal cartello bancario. L’usura ha comunemente un’accezione negativa nelle menti della gente in quanto per secoli la maggior parte delle religioni del mondo si sono pronunciate fortemente contro questo tipo di pratica. La Bibbia, il Corano e la legge canonica condannano aspramente la pratica del far denaro sul denaro e prescrivono punizioni severissime nei confronti di chi esercita questo tipo di attività speculativa. Anche l’etimologia delle parole usura e interesse lasciano intendere una sostanziale distinzione. ‘Usura’ in latino significa l’uso di qualsiasi cosa (in questo caso di capitale) e ‘intereo’ significa una perdita. L’interesse quindi era inteso come una perdita e non un profitto. Con l’ampliamento dei mercati e l’avvento della classe mercantile, si stabilì che prestare denaro comportava costi e rischi da parte di chi lo avanzava in prestito. Così dei ‘compensi’ atti a regolare le possibili perdite o costi relativi al prestito furono resi leciti. L’interesse applicato dalla classe mercantile aveva comunque una sua ragion d’essere. Infatti, i prestiti allora concessi, riguardavano grosse quantità di oro, ossia valore reale preesistente, che veniva momentaneamente ridistribuito. Il banchiere moderno invece non ha diritto di chiedere interesse su qualcosa che crea dal niente (a parte l’irrisorio costo di stampa). La banca non mette a disposizione soldi o valore reale che ha acquisito tramite lavoro, rischio, sudore e investimento, bensì crea dal nulla il danaro ed il credito e li presta gravandoli di interesse. Basta osservare la mostruosità dei deficit pubblici, l’elevato numero di bancarotte, la quantità inaudita di confische e pignoramenti, per rendersi conto che l’usura vera non è quella denunciata ‘una tantum’ dai telegiornali. Oggi l’usura è a norma di legge, più sofisticata forse, ma non meno dispotica, veste in giacca e cravatta, si cela dietro un’egida statal-governativa ed ha probabilmente una laurea in qualche prestigiosa università americana.
Al giorno d'oggi è sempre più difficile intraprendere un discorso critico nei confronti dell’interesse.
Molti onesti cittadini hanno infatti investito molto di quello che avevano messo da parte in una vita di lavoro e sacrificio in forme di investimento che fruttano proprio in virtù degli interessi (depositi, obbligazioni, Bot, Cct, ecc). E' quindi comprensibile che queste persone si battano ferocemente per difendere i propri investimenti, già pesantemente intaccati da un’incessante inflazione. La realtà dei fatti è che in uno stato dove l’emissione monetaria è condotta adeguatamente, non ci sarebbe alcun bisogno di essere vittime e carnefici di se stessi. La prosperità e la stabilità economica non sono chimere o utopie impossibili, come ci hanno fatto credere. Sono solo il risultato di una saggia e ragionevole emissione ed utilizzo di un arbitrario strumento econometrico (denaro), utilizzato come merce di scambio, per vendere e comprare beni e servizi, secondo la sovrana legge della domanda e dell’offerta.
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