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lunedì 17 settembre 2012

Lettera al mio caro amico prete, Giovanni Pinna.


Caro Giovanni,
ciò che ora mi accingo a scriverti avrei voluto dirtelo quando eri ancora tra noi. Ma purtroppo la vita ci ha un po’ allontanati ed io non ho potuto comunicartelo. Sono tante le cose che mi hai lasciato. La prima cosa il tuo amore verso l’America Latina, in particolare il Perù: attraverso i tuoi racconti, che a volte duravano ore, io restavo incantata ad ascoltarti di quel mondo a me sconosciuto. Poi, nella vita e negli anni hai portato anche me ad amare quei posti meravigliosi e conoscere il modo di vivere di quei popoli, la loro povertà ma anche la loro gioia di vivere, nonostante tutto…
Mi hai fatto conoscere anche due grandi sacerdoti, Oscar Romero, ucciso sull’altare dalla dittatura salvadoregna perché aveva scelto di stare dalla parte dei poveri: anche tu ti sei sempre schierato dalla parte degli ultimi. L’altro è stato don Ignazio Garau, di Ussaramanna, grandissimo uomo e sacerdote: Anche lui ha fatto l’esperienza dell’America Latina, a Curanilahue, un piccolo centro minerario del Cile.
Conservo un ricordo indelebile delle messe celebrate in mezzo alla natura, dove ognuno di noi poteva parlare ed esprimere il proprio pensiero, nei campeggi di Sibiri e Perd’e Pibera con gli amici di Villacidro e Ussaramanna, San Gavino…
Ho un grande rimpianto: non averti potuto salutare quando non stavi più bene in salute e poterti
dire “grazie” per tutto quello che mi hai insegnato. Tu forse non te ne sei mai accorto, ma tutto quello che nella mia vita ho fatto, l’ho fatto grazie anche ai tuoi insegnamenti e alla tua testimonianza.
Grazie, Giovanni, perché tu sarai sempre nei miei pensieri più belli e positivi! Cercherò ancora di portare avanti tutte le belle cose che mi hai trasmesso: l’amore per la libertà, la giustizia, l’amicizia.
Ciao, Giovanni !

Fanari Giuliana

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